mercoledì 19 ottobre 2016

Con l'APE la pensione s'invola...


Hanno alzato talmente tanto l’età pensionabile che per andare in pensione non ci vuole la terza età, ci vuole la reincarnazione!
(Alessandro Siani)

Correva l'anno 2002, il governo Berlusconi aveva provato ad abbattere l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e voleva riformare il sistema pensionistico, l'allora PD e tutti i sindacati come un sol uomo scesero in piazza compatti ed uniti a difesa dei diritti dei lavoratori, oggi che le stesse nefandezze le ha quasi portate a termine il Pupazzo Fiorentino nessuno si permette di dissentire, e con l'ennesimo truffaldino regalo alle banche il cosiddetto provvedimento APE che formalmente permette alle banche di intrufolarsi nel sistema pensionistico a piene mani, tutti zitti e allineati al servizio degli istituti finanziari i quali ringraziano sentitamente, per ricordare quegli anni è utile rileggere l'articolo di Salvatore Cannavò:

QUANDO DIFENDERE L’ARTICOLO 18 ERA “STRAORDINARIO” 



TUTTI IN PIAZZA.

NEL 2002 IL CENTROSINISTRA MANIFESTAVA AL CIRCO MASSIMO ASSIEME A COFFERATI. D’ALEMA FIRMAVA CAPPELLINI ROSSI, RUTELLI RIDEVA E UN BEL PO’ DI “RENZIANI” SFILAVANO COMPATTI.

È stata la manifestazione più grande di sempre, il “lungo fiume rosso” che parlava di “speranza” e di “futuro”. Questi i titoli dell’Unità il giorno dopo il grande corteo della Cgil al Circo Massimo, il 23 marzo 2002, quando il sindacato di Sergio Cofferati portò in piazza tre milioni di persone per difendere l’articolo 18. Allora era minacciato dal governo di Silvio Berlusconi e tutto il centrosinistra si ritrovò in quella piazza per difendere i diritti dei lavoratori. Massimo D’Alema, allora presidente dei Ds, si spinse a dire che per il Cavaliere “la sfida con questo sindacato sarà perdente”. Ma le parole di sdegno anti-padronale e di solidarietà operaista riguardavano tutti, Ds e Margherita (scontato il sostegno della Rifondazione comunista di Fausto Bertinotti). Tutti, anche i più fieri avversari di Cofferati si misero dietro il “cinese” della Cgil e si piegarono alla sua dimostrazione di forza. QUEL GIORNO D’Alema autografava cappellini rossi e si appuntava rose rosse sul petto.

Oggi l'APE è l'ennesimo e subdolo epilogo di questa farsa chiamata riforma delle pensioni, Carmilla on line in occasione della festa dei lavoratori scrisse questo esilarante e gustoso articolo sull'argomento:

Black is the new orange 
La settimana scorsa, alcuni italiani hanno ricevuto una busta arancione con la previsione del loro eventuale futuro reddito pensionistico. La settimana prossima, tutti gli altri riceveranno una busta nera che conterrà questa comunicazione da parte dell’INPS. 

“Abbiamo calcolato l’importo della tua futura pensione, e il risultato è stato un numero negativo. Questo vuol dire che non riceverai un mensile, dovrai versarlo tu allo Stato. Lo Stato è in realtà molto più anziano di quanto tu potrai mai essere. Ed è anche invalido. 
Quindi è giusto che sia tu a versargli un assegno di mantenimento. Comincia a mettere da parte i soldi, perché se non potrai adempiere regolarmente ai pagamenti dovuti, ti saranno pignorati beni mobili e immobili, organi interni ed esterni, e sarai affittato come incubatrice per gravidanze surrogate in serie, anche se sei un uomo. 
Questo paese ha bisogno di bambini che comincino presto a lavorare e pagare i contributi per mantenere i vitalizi della nostra preziosa classe dirigente, e i figli degli immigrati non sono affidabili. Per quanto possano sembrare integrati con la nostra cultura infatti, fin troppi di loro in realtà sono onesti, e perciò non hanno nessuna speranza di riuscire a guadagnare il necessario per pagare tutti i contributi che ci servono. 
L’Italia ha bisogno di generazioni di italiani purosangue che lavorino tutta la vita per mantenere le classi dirigenti nel lusso che si sono meritate per diritto di nascita, e facendo del nostro paese il paradiso di sfruttatori, inquinatori, e truffatori di tutto il mondo. 
La vita media s’è allungata, e lo sfruttamento deve tenere il passo, altrimenti il nostro paese rischia di venire surclassato dalle economie emergenti che non imbrigliano il loro sviluppo con eccessive tutele dei lavoratori, come stipendi e pensioni. 
Rischiamo di non avere più abbastanza liquami petroliferi sversati nei nostri mari, operai bruciati vivi, anziani suicidi truffati dalle banche. 
Non possiamo permettercelo. 
Dobbiamo restate competitivi, e anche tu devi fare la tua parte. 
Buon lavoro, e buona festa ai lavoratori”. 
Pubblicato il 1 maggio 2016


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