mercoledì 4 maggio 2016

I padri non fanno i babysitter!


I padri non fanno i babysitter!





Federica Gentile
Tempo di lettura: 2 minuti

A quanto pare circolano magliette, tatuaggi, meme su Internet riguardo al fatto che i padri non facciano i baby sitter, ma… tenetevi forti alla sedia – fanno i genitori!

Wow.

Vi dico solo che l’argomento è “trending”, lo dicono alla BBC.

Il fatto che ci sia bisogno di dirlo la dice lunga su come stiamo messi come società e come divisione dei compiti all’interno della famiglia. Non che sia una novità: ripetiamo, giusto per masochismo i dati Ocse secondo cui le donne italiane si dedicano al lavoro non pagato per 315 minuti al giorno, (di cui 31 in cura dei bambini) contro i 104 minuti degli uomini (18 passati nella cura di bambini). I congedo parentali presi dai padri si attestano intorno all'11%, e per il congedo di paternita'non ci sono dati precisi, ma pure là, non stiamo messi benissimo.

Anche nella vita vissuta, non mancano gli esempi che ci fanno capire che c'e' ancora molta strada da percorrere a per concepire i padri come tali e non come babysitter: a volte guardano mio marito con lo sguardo adorante che io riserverei solo a George Clooney perche’ anche se e’ inverno e ha vestito lui la bambina, la piccola non ha ancora perso nessun arto per congelamento.

Cioe’ adorato perche’ fa delle cose normali. Ve lo ricordate NormalMan? Il superoe che fa cose normali?

Ecco.

L’autore dell’articolo Dads caring for their kids: it’s parenting, not babysitting evidenzia come “Il comportamento di un uomo che condivide le responsabilità parentali e’ altamente desiderabile per le donne, ma è ancora relativamente poco frequente, e dunque scatena reazioni di lode”.

Il problema è che un atteggiamento che continua a vedere i padri come “eroi” se tengono viva una creatura per più di 10 minuti, o come baby-sitter, o “aiutanti” delle mamme tende a rinforzare gli stereotipi di genere. Ciò che viene considerato come un requisito di base delle mamme (occuparsi delle suddette creature, lavorare, etc etc) e dunque assolutamente invisibile, dato per scontato – a parte quando si tratta di mielose pubblicità per la Festa della mamma - diventa nei casi dei padri un favore graziosamente concesso che li rende vicini alla santità. O a George Clooney.

E intanto le creature stanno a guardare, ed assorbono e ripetono i comportamenti che noi modelliamo.

Detto questo, la verità e’ che le cose stanno cambiando. La ricerca I nuovi Padri rileva che i padri son più che disponibili a fare i padri, dal cambiare i pannolini a raccontare le storie: " Per la quasi totalità degli intervistati è del tutto normale che un padre dia da mangiare ai figli (91,5%), legga o racconti loro favole (88,3%), accompagni i figli alle attività extrascolastiche (85,2%), faccia addormentare I bambini (84,1%), cambi i pannolini ai figli (83,9%). Solo una minoranza ritiene lo svolgimento di queste attività da parte dei padri “a volte necessario”, mentre è minima la quota di chi lo giudica inopportuno.".

​Meno male!

Un atteggiamento rivolto a considerare i padri dei babysitter non e’ solo offensivo e dannoso per i genitori, ma per la società in generale, siccome e’ uno dei fattori che fa si che i padri tendano a prendersi meno congedi – perche’ tanto la mamma è IL genitore che deve farlo, il padre e’ un aiutante – e dunque si producono e riproducono stereotipi di genere.

​Insomma: meno babysitter, e piu' padri!

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