lunedì 7 febbraio 2011

Ecovillaggi in Italia e orti sinergici

In alto: Immagine tratta dal blog http://rosarossa_3.splinder.com/


Una volta il rimorso mi seguiva, ora mi precede.
Ennio Flaiano.





















Ortocampo laboratorio permanente di permacultura e orti sinergici ideato e realizzato da Luciano Mastroleo


In queste ultime settimane ho iniziato ad imparare a coltivare la terra presso l'Ortocampo di Luciano Mastroleo a Gassino in provincia di Torino, Luciano si dedica alla Permacultura e agli orti sinergici da molti anni, il suo laboratorio Ortocampo è una struttura permanente dove coltiva e sviluppa la filosofia di progettare in permacultura ovvero creare sistemi produttivi che durino nel tempo, che siano sostenibili, equilibrati e stabili in grado di automantenersi e rinnovarsi con un basso input di energia.
Nel frattempo ho visitato diverse realtà agricole dove poter realizzare ecovillaggi con varie modalità di soluzioni e percorsi da intraprendere, segue l'elenco dei siti visitati con una breve descrizione di ogni realtà:

Il Ciabot agriturismo a Casalborgone, in vendita, 300.000 euro trattabili, struttura per massimo due nuclei familiari (maggiori dettagli sulla struttura e reportage fotografico li trovate scorrendo il post):

Villa del settecento in Casalborgone per massimo tre nuclei familiari in vendita a 650.000 euro completamente ristrutturata tre ettari di terreno coltivabile;

Agriturismo Oasi Naturale, struttura in vendita ad Aramengo a 700.000 euro per massimo tre nuclei familiari 14 ettari di terreno boschivo e un ettaro di orto;

Azienda agricola AssLa Zattera, a Frassinello Monferrato hanno appena realizzato un orto sinergico, cercano almeno un'altra coppia per la gestione della struttura;

Azienda agricola Casa Corra in Emilia Romagna, cercano persone interessate alla gestione della struttura;

Eco Istituto Alto Polesine fra Rovigo e Ferrara struttura in fase di ristrutturazione con 50 ettari di terreno coltivabile sono alla ricerca di uno o più nuclei familiari per la gestione dell'azienda;

Le Tortorelle agriturismo e bed & breakfest in Umbria Umbertide, cucina vegetariana/vegana cercano persone che diano contributo lavorativo.

Immobile a Roma zona Cinecittà con cinque appartamenti in vendita o affitto, struttura in fase di ristrutturazione per la realizzazione di co-housing e orti sinergici annessi;

Parco e orti sinergici a Pontecorvo in provincia di Frosinone casolare in fase di ristrutturazione per la realizzazione di un parco a tema con fonti rinnovabili e orti sinergici per un massimo di tre nuclei familiari;

VIE Villaggio Evolutivo Ecovillaggio a Canino (VT) fra il lago di Bolsena e Montalto, nuova realtà di ecovillaggio nel Lazio, Antonio De Falco ha organizzato il corso di orto sinergico, Marina Francesconi è la coordinatrice (393 9418283) marina.francesconi@gmail.com

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Gruppo di amicizie su FB Ivano(Sergente Hartman), Tiziano di Aprilia, Pasquale di Salerno ecc. disponibili alla realizzazione del Movimento Orti Sinergici.

Come si può desumere da questo breve elenco i siti si trovano in zone diverse del paese, in occasione dell'incontro previsto per sabato 30 aprile presso la Pro-loco di Pogliani darò maggiori informazioni alle persone interessate, i dettagli dell'incontro li trovate su Facebook nella locandina annessa.

Per maggiori informazioni sugli orti sinergici alcuni estratti dell'articolo su I Selvatici:

Orto Sinergico


L’ Orto Sinergico è un metodo elaborato dall’ agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, attiva soprattuto nel Centro ”Las Encantadas”, sui monti Pirenei, in Francia.

L’ idea di creare un orto sinergico si ricollega al filone della Permacoltura (coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche relativamente recenti sull’ impoverimento del suolo a causa dell’ abuso-uso agricolo meccanico-chimico da parte dell’ uomo (per esempio quelle dell’ agronomo giapponese Masanobu Fukuoka).

Gli attuali metodi di coltivazione ISOLANO le piante artificialmente in zone monoqualitative ed in filari massimizzati sul terreno, e le incoraggiano ARTIFICIALMENTE nello sviluppo, scavando e modificando il terreno naturale, usando fertilizzanti sulle piante desiderate, usando diserbanti sulle piante ritenute dannose, usando pesticidi contro più piccole forme di vita animale ritenute potenzialmente dannose per le piante desiderate; il risultato e’ quello di avere nei supermercati frutta e verdure visivamente perfette, ma inconsistenti dal punto di vista del gusto (con minori quantità di elementi nutritivi utili contenuti), oltre che parzialmente tossiche per la salute umana (veleni occasionalmente non rilevati, non ancora proibiti, o tollerati in basse dosi dalla legge).

Aggiornati studi microbiologici evidenziano il fatto che LE PIANTE CRESCENDO E VIVENDO SUL SUOLO CREANO SPONTANEAMENTE UN SUOLO PIU’ FERTILE DI PRIMA, grazie a residui organici ed attività chimica.

La terra, oltre che dalle piante, e’ resa fertile anche da vari microrganismi, batteri, lombrichi, funghi.

La Hazelip ha strutturato un metodo di coltivazione che promuove meccanismi di AUTOFERTILITA’ del terreno, SENZA BISOGNO DI ARARE oppure di CONCIMARE, ne di separare le piante (pur facendo attenzione a collegarle in modo compatibile e collaborativo tra loro).

Esistono chimiche inimmaginabili nella natura.. alcune piante emettono tossine persino verso esemplari della loro stessa specie, una volta sviluppatesi in un dato territorio … altre piante emettono sostanze preziosissime solo per altre specifiche varieta’ o specie.

A differenza delle usuali coltivazioni agricole industriali, in un orto sinergico le PIANTE PERENNI CONVIVONO CON le PIANTE STAGIONALI, e la stessa verdura e’ presente CONTEMPORANEAMENTE A DIVERSI STADI (persino decomposta a nutrire uno stesso esemplare in fiore).

La copertura dell’ orto sinergico e’ una copertura organica permanente, messa per promuovere meccanismi naturali di autofertilizzazione ed autoaerazione.

A integrazione dell’articolo guardate questi due video di Marilia Zappalà, socia fondatrice dell’ Associazione Basilico, nata nel 2002 con l’obiettivo di sostenere la creazione di eco-villaggi, diffondere i metodi dell’agricoltura naturale e della permacultura, praticare stili di vita ecologici.

... Continua

L'Agricoltura Sinergica - Ecco cos'è

Lo studio dell'agricoltura sinergica, come dell'agricoltura naturale, nasce dall'osservazione dei processi naturali, dalla presa di coscienza che è necessario mantenere l'organismo suolo autonomo in grado di rigenerarsi, mettendo tn relazione i diversi elementi in modo che possano essere equilibrati e protetti. É un lavoro che dobbiamo fare tutti, in modo da essere in grado di consigliare altri agricoltori in merito alle tecniche di concimazione verde da adottare , alle sementi, alle strategie di progettazione, ad una produzione vegetale sotenibile perché realmente ecologica, attraverso i processi dell'autofertilità del suolo.

In agricoltura le piante vengono accusate di assorbire elementi fertilizzanti dal suolo, ma com' è possibile che, se in natura le piante creano il suolo, in agricoltura lo distruggono?
L'arte dell'agricoltura si perderà per colpa d'insegnanti ignoranti, ascientifici e miopi che convinceranno gli agricoltori a riporre tutte le loro speranze in rimedi universali, che non esistono in natura. Seguendo i loro consigli, abbagliati da risultati effimeri, gli agricoltori dimenticheranno il suolo e perderanno di vista il suo valore intrinseco e la sua influenza; la causa reale dell'impoverimento del suolo è data dal modo in cui lo manipoliamo per la produzione, pensando alla "forma del frutto" come unico elemento da salvaguardare.

L'agricoltura naturale, usando la legge della sinergia, rifiuta la prima legge in cui crede l'agricoltura convenzionale, che dice: se una data quantità di elementi si trova in una pianta coltivata e raccolta, la stessa quantità di elementi dovrebbe essere re-introdotta nel suolo. Questo principio non tiene conto della capacità delle piante di sintetizzare e convertire elementi ad esse necessari. Gli elementi nutritivi utili alle piante vengono dal sole, dai gas atmosferici e dall'acqua per il 95% del loro volume, ma viene comunque addebitata a loro la perdita di fertilità del suolo che invece si determina a seguito della sua lavorazione. Le piante prendono dal suolo solo azoto, oligoelementi e minerali, e un suolo destrutturato lo impedisce.
Purtroppo l'idea di dover compensare le perdite di fertilità del suolo continua a determinare i calcoli che si fanno per fertilizzare, per integrare la sua materia organica.

Per praticare quest'agricoltura è necessario sentire prima di tutto un'empatia molto forte con l'organismo terra/suolo. Realizzare la complessità straordinaria d'interrelazione microscopica tra le specie presenti su un suolo selvaggio, vuol dire mantenere un equilibrio di salute; in un suolo non lavorato questo benessere si trasmette alle piante che crescono nel suo seno.

La scoperta del dottor Alan Smith del dipartimento agricolo del New South Wales - Australia (uno specialista della materia), è uno schema complesso di relazioni tra le piante, i microrganismi del suolo e gli elementi nutritivi. Nei suoli naturali (imperturbati), questi processi funzionano in maniera sana e controllano efficacemente l'attività microbica, ivi compresa quella delle popolazioni d'organismi patogeni. Rendono inoltre assimilabili gli elementi nutritivi presenti nel suolo. Nei suoli perturbati da arature, lavori colturali e fertilizzanti con nitrati, questi processi non hanno e non possono avere luogo.
Sebbene le piante abbiano questa capacità unica di trasformare l'energia solare in energia chimica che utilizzano per crescere, metabolizzare e riprodursi, esse hanno anche bisogno d'altri elementi che sono incapaci di produrre direttamente. Per esempio hanno bisogno d'azoto, di fosforo di zolfo di calcio di magnesio, di potassio e di oligo-elementi. Il suolo costituisce una riserva di questi elementi, ma per un approvvigionamento adeguato, le piante devono mobilitare questi elementi alterando il suolo attorno alle loro radici. Un modo per far ciò è stimolare l'attività dei microrganismi che allora accrescono la mobilitazione degli elementi nutritivi.
Gli studi di Alan Smith dimostrano perché sistemi come la coltura senza aratura ottengano un tale successo.
Masanobu Fukuoka, un microbiologo ed agricoltore giapponese, cominciò negli anni '30 a sperimentare un nuovo metodo di produzione vegetale. La sua sperimentazione ha un significato rivoluzionario perché ha eliminato l'aratro e copre il suolo con una "pacciamatura vivente" permanente durante la crescita delle colture.
Fukuoka ha dimostrato che l'agricoltura, la programmazione delle colture, può essere praticata rispettando la dinamica degli organismi viventi che si trovano naturalmente nel suolo.
Le piante sulla terra e nell'acqua formano la base della piramide energetica e sostengono quasi tutte le altre forme di vita; quindi sono certamente in grado di sviluppare e mantenere la materia organica e le comunità di vita del suolo.
Il lavoro di Emilia consiste principalmente nell'adattamento ai nostri climi ed alla nostra cultura, dei principi che Fukuoka individua per l'agricoltura naturale:

1. Fertilizzazione continua del suolo tramite una copertura organica permanente.
2. Coltivazione di specie annuali in associazione a colture complementari, con l'integrazione d'alberi azoto-fissatori.
3. Assenza d'aratura o di qualsiasi altro tipo di disturbo del suolo: il suolo si lavora da solo.
4. Il suolo sì area da solo se noi evitiamo di provocarne il compattamento.

Capiamo ora, in sintesi, come questi principi possano essere applicati alla realizzazione di un orto di sussistenza; ulteriori approfondimenti si possono trovare nei documenti di archivio.


PREPARAZIONE DEL SUOLO
Il primo passo per l'agricoltura sinergica è la preparazione del suolo.

Quando instauriamo un sistema di coltivazione che succede ad un sistema presente in un area agricola, sia esso di piante spontanee o coltivate, dobbiamo destrutturare il primo per far sviluppare il secondo.
In suoli destrutturati e impoveriti da colture precedenti o da processi di laterizzazione è necessario, oltre che ripulire il suolo dalle radici di vegetazione spontanea che lo occupa, riattivare un sistema evolutivo con tecniche adeguate.
Un modo per fare questo è la coltura della patata sotto una copertura di cartoni e paglia. Questo sistema integrato di coltivazione e pacciamatura aiuta a mantenere l'umidità del suolo ed attrae i lombrichi, rivitalizzando il suolo e preparandolo al processo di riequilibrio dell'auto-fertilità.

FORMAZIONE DI BANCALI
Dopo la pulizia del suolo comincia la preparazione dell'orto che avviene scavando e formando le aiuole ed i passaggi. E' l'ultima volta che il terreno verrà rimosso; è quindi necessario definire con chiarezza quali saranno i luoghi per il passaggio e quelli dove il terreno verrà coltivato: i bancali.
In grande scala questi bancali possono essere fatti con gli aratri, ma la lavorazione a mano è quella più appropriata.
I bancali possono essere realizzati in forme e dimensioni diverse; l'importante è poter arrivare al centro senza rischiare di calpestare l'aiuola. Se si ritiene necessario si può aggiungere materiale organico al momento della realizzazione per compensare al danno fatto con l'aratura. Anche se il "nutrimento forzato" del suolo è normalmente da evitare, quando le circostanze lo richiedono, è consigliabile aggiungere concime ben stagionato, compost, o altro materiale organico.

IRRIGAZIONE E PACCIAMATURA
Il modo migliore sperimentato per distribuire l'acqua e non viziare le piante è quello d'installare un impianto d'irrigazione a goccia.
Non è necessario comunque acquistare sistemi costosi, il sistema d'irrigazione più semplice funziona con la gravità: l'acqua arriva ai tubi da una vasca posta ad un livello superiore rispetto all'orto.
Dopo aver seminato e trapiantato il suolo viene coperto con uno strato di pacciamatura, ideale la paglia per i bancali e segatura per i passaggi.

TUTORI
Nella maggior parte dei bancali, si possono installare archi tutori permanenti - usando anche tondini di ferro, tipo quelli usati in edilizia - su cui far arrampicare le piante.
Ogni pianta viene attaccata all'arco o a un ulteriore orditura in filo di ferro, da uno spago teso. I tutori vengono assicurati anche tra loro in modo da formare una rete staticamente resistente.
Questo sistema funziona molto bene per pomodori, cetrioli, piante in seme etc. in quanto lascia passare l'aria tra le foglie, riducendo così i problemi dovuti alle muffe e ai funghi e liberando spazio in basso tenendo i frutti sollevati dal suolo, dove potrebbero essere danneggiati dall'umidità o dagli insetti. Inoltre, i legumi rampicanti e le zucche possono correre sopra i tondini stessi, in modo che possano essere utili come ombreggianti, quando il caldo sole estivo non permetterebbe più di coltivare insalate e piante che soffrono le alte temperature.
Un ulteriore vantaggio di questo sistema è che non c'è pericolo che il vento distrugga il raccolto buttando giù tutto.

SIEPI E PROTEZIONI NATURALI
Dobbiamo tener conto anche di una siepe tagliavento intorno all'orto, della varietà più idonea secondo il clima e la pluviometria. Possiamo piantare insieme agli alberi e agli arbusti calendule, nasturzi, tageti, ricino, aglio, erba cedrina, tanaceto, lavanda, basilico etc. Queste piante hanno azione insetticida, e più ce ne sono meglio è; infatti con la loro presenza risultano benefiche alle colture proteggendole dai nematodi e da altri insetti nocivi, e sono inoltre utilizzabili per usi culinari e per la preparazione di insetticidi biologici, da usare se necessario.

La stessa logica si può applicare alle coltivazioni da campo.
Come nell'orto si predilige una pacciamatura morta (paglia, foglie, lana di pecora etc) prendendo esempio dal bosco, così per aree grandi si utilizza una pacciamatura vivente come in natura avviene nella prateria.
La scelta delle colture e delle coperture vegetali varia a seconda dell'area geografica, ma il sistema è sempre lo stesso.
Per le colture in pieno campo, in ambienti siccitosi, si prepara il suolo stabilendovi una copertura vegetale permanente di piante azoto-fissatrici a portamento basso, con massima copertura del suolo, resistenti alla siccità e che si mantengano in vita durante la stagione secca.
Per cominciare, si semina la specie di copertura in tutto il campo, e questa operazione può richiedere un'aratura... sarà l'ultima volta che si disturba il suolo.
Una volta stabilitasi la copertura vegetale, le colture verranno seminate e raccolte senza disturbare il suolo.
Le pratiche agricole non mono-culturali implicano la presenza simultanea nel campo di più di una specie da raccogliere.
Se si vuole coltivare un cereale, esso si seminerà a distanza maggiore rispetto alle colture convenzionali, per permettere alla luce del sole di raggiungere la copertura verde. Quest'ultima deve mantenersi rigogliosa per proteggere il suolo dalle spaccature e dalla compattazione, ed anche per liberare azoto ammoniacale che potrà essere utilizzato dalla nostra coltura.
Si possono piantare leguminose lungo la fila del cereale, in alternanza. Negli spazi lasciati per il passaggio fra i letti di coltura, si può piantare una fila di cucurbitacee. Alberi azoto-fissatori invece, vengono piantati tutto intorno al campo, nelle siepi di contorno, a circa 5 m fra loro. Insieme agli alberi e agli arbusti che formano le siepi, si possono piantare le aromatiche o altre perenni come abbiamo visto per l'orto.

Al momento del raccolto tutte le piante vanno tagliate al livello del terreno, non estirpate. Il suolo ha bisogno di radici in decomposizione. Permettendo alle radici di decomporsi nel suolo, si arricchisce il terreno di biomassa, oltre al generoso ammontare di azoto ammonico lasciato da batteri che lavorano in simbiosi con le radici delle leguminose.

L'anno successivo, senza cambiare la disposizione dei letti di coltura, si sposta la zona seminata in modo da mettere il cereale negli spazi che erano di inter-letto l'anno precedente, le cucurbitacee vengono lasciate nella stessa fila, ma si piantano nel mezzo, fra gli steli del cereale dell'anno precedente.
In questo modo, continuando ad alternare le zone di cultura, varieremo la biomassa radicale lasciata nel suolo, ed i residui lasciati come pacciamatura. Se si desidera cambiare completamente il tipo di coltura nel campo, basta stabilire le distanze di coltura per il nuovo raccolto, tenendo sempre in mente le necessità dì luce della copertura verde, e la necessità del suolo di essere occupato da diverse specie di piante.
Negli spazi lasciati tra i letti di coltura si possono anche coltivare diverse erbe aromatiche, per cui non sono da considerare inutili; anche se da essi non si ottiene direttamente il raccolto della coltura principale, grazie alla loro presenza la qualità e la quantità di tale raccolto migliora. Nelle coltivazioni pluriennali, questi spazi proteggono i letti di coltura dalla compattazione da parte delle macchine, degli animali e dell'uomo; la loro presenza va quindi considerata come essenziale alla produzione generale.
Il campo viene coltivato con questo tipo di rotazione anno dopo anno, senza che la fertilità del suolo si esaurisca, anzi migliorandone la qualità. Questo vale per suoli agricoli di qualsiasi tipo.

Ecovillaggi, Statuto Movimento Orti Sinergici Vegan e come partecipare.

In queste settimane abbiamo elaborato la migliore soluzione per associarsi e partecipare agli Ecovillaggi Vegan, si tratta di fondare un Movimento cosiddetto: Movimento Orti Sinergici Vegan, dove ciascun partecipante ha diritto a diverse opzioni e soprattutto ognuno ha diritti e doveri paritari, indipendentemente dal grado di partecipazione, di seguito la bozza dello statuto e le finalità del Movimento:

CENTRI CULTURALI INFORMATIVI SU ALIMENTAZIONE NATURALE E RISTORAZIONE, AGRICOLTURA SINERGICA, COLTIVAZIONE DELLA CANAPA, FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI).

OGNI PARTECIPANTE AVRA' DIRITTO AD UN ALBERO DA PIANTARE PRESSO I CENTRI (LA FORESTA DEL MOVIMENTO).

OGNI PARTECIPANTE AVRA' DIRITTO AD UNA PORZIONE (BANCALE) DI TERRENO COLTIVATO CON IL METODO DELL'ORTO SINERGICO, POTRAI COLTIVARE I PRODOTTI CHE DESIDERI DIRETTAMENTE NEL TUO BANCALE O FARLO COLTIVARE DA UN ADDETTO AI CENTRI (WWOFER)(POTRAI FARE UN ACCORDO CON I PROPRIETARI DEI TERRENI PER ACQUISTO O COMODATO D'USO DEL TERRENO CHE VORRAI GESTIRE), OLTRE AI PRODOTTI DA ORTO POTRAI COLTIVARE LA CANAPA, CHE VERRÀ UTILIZZATA PER LA PRODUZIONE DEI PRODOTTI CHE VERRANNO DECISI DALL'ASSEMBLEA DEI SOCI (E' POSSIBILE RICAVARE OLTRE 26 MILA PRODOTTI DERIVATI DALLA CANAPA), VERRANNO COMMERCIALIZZATI INOLTRE PRODOTTI FATTI DI CANAPA (BORSE, VESTITI, COSMESI ECC.) EVENTUALI CASE YURTA CON TELI DI COPERTURA FATTI DI CANAPA, MATTONI DI CANAPA PER L'EDILIZIA E SUCCESSIVAMENTE CUCINE E MOBILI PER UFFICIO UTILIZZANDO PANNELLI DI CANAPA, IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCANAPA DI CARMAGNOLA.

OGNI PARTECIPANTE AVRA' DIRITTO ALL'ACQUISTO E COSTRUZIONE DI UNA CASA DI PAGLIA O UNA YURTA DA 20/60 MQ DOTATA DI FONTI RINNOVABILI (IL SUDDETTO PARTECIPERA' PERSONALMENTE ALL'ACQUISTO E ALLA COSTRUZIONE).

YURTA E CASE DI PAGLIA OLTRE AD OSPITARE I SOCI PROPRIETARI VERRANNO UTILIZZATE AD USO BED & BREAKFAST NEI PERIODI NON OCCUPATI.

OGNI PARTECIPANTE POTRA' ACQUISIRE I PRODOTTI DEL MOVIMENTO E AVVALERSI DELLE COMPETENZE PER L'INSTALLAZIONE PRESSO IL SUO MANUFATTO DEGLI IMPIANTI A FONTE RINNOVABILE (ISCRIZIONE A GAS).

I CENTRI SARANNO COMUNITA' DI DONNE E UOMINI CHE APPOGGIANO, PROMUOVONO E DIFFONDONO LA FILOSOFIA DEL VIVERE COMUNE NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE E DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI.

I CENTRI AVRANNO ANCHE LO SCOPO DI SENSIBILIZZARE GLI ABITANTI DEL COMUNE E GLI AGRICOLTORI ALLA FILOSOFIA ISPIRATRICE DEL MOVIMENTO.

I CENTRI SI RAPPORTERANNO CON LE COMUNITA' LOCALI ALLO SCOPO DI RIVALUTARE E PROMUOVERE LE ARTI E I MESTIERI DEL TERRITORIO.

Da oltre vent’anni, a Torino e in altre parti del paese è attivo un crescente e variegato movimento animalista di base,originali specificità rispetto al panorama nazionale e non. Il nucleo di persone su cui è basato il nostro progetto muove proprio dal bagaglio di esperienze nate da questo comune retroterra. Rispetto agli altri contesti italiani, il movimento animalista torinese ha sviluppato posizioni ed iniziative che ne hanno fatto una sorta di capitale di avanguardia dell’attivismo animalista, fino a partire dagli anni Ottanta.
Nel corso di questi anni, sono nate decine di associazioni, eterogenee tra loro, dalle quali sono scaturiti i primi gruppi politicizzati che hanno portato i temi animalisti all’attenzione delle istituzioni e che hanno prodotto, tra varie iniziative, la chiusura dello zoo cittadino. Sono stati ideati festival di alimentazione vegana/vegetariana e di diffusione della cultura animalista.
Sono nati i primi Gruppi d’Acquisto Solidali per coloro che non mangiano prodotti animali… Si è creata quindi una rete di persone, esperienze e capacità che altrove non si possono trovare in una forma tanto diffusa e da questo bagaglio prezioso è scaturita l’intenzione di creare uno spazio permanente di promozione di uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e di tutti coloro che lo abitano.
Riteniamo che la strategia migliore da adottare in questo momento storico per trasmettere i temi che ci stanno a cuore sia la creazione di luoghi nei quali si formi una cultura nuova - rivoluzionaria rispetto allo stile di vita e di consumo tradizionali - nei quali siano anzitutto i giovani i principali protagonisti del necessario cambiamento. Un cambiamento che dovrà partire da un modello di consumo rispettoso delle risorse disponibili e da nuovi fondamenti nel concepire il rapporto con i soggetti deboli, di cui gli animali sono un efficace paradigma.
Il nostro nucleo di persone ha deciso di tentare l’avventura del lavoro in proprio perché non esistono nel contesto geografico in cui viviamo esperienze di questo tipo alle quali ci si possa in qualche modo accodare. L’autonomia può dare a questo nucleo la possibilità di sperimentare nuove possibilità, senza vincoli imposti da altri, mantenendo quindi viva l’idea originaria che lo muove.
I nuclei di cui parliamo sono formati, almeno in questa prima fase, da tre persone, che da anni collaborano costantemente nel campo descritto, condividendo punti di vista che altri non hanno maturato, non ultimo quello secondo cui la liberazione delle persone dallo sfruttamento in un sistema economico-culturale opprimente e oppressivo, resosi insostenibile, debba necessariamente assumere come problema prioritario lo sfruttamento e l’uccisione, a scopi commerciali, di miliardi di animali ogni anno nella sola Italia, con conseguenze catastrofiche a livello ambientale, culturale e sociale.

Ideazione e realizzazione di progetti educativi nell’ambito della promozione della cultura dell’ecosostenibilità, della decrescita, del rispetto degli animali, finanziati da enti privati, da enti pubblici e dagli stessi partecipanti

Percorsi didattico-naturalistici nelle aree circostanti, a stretto contatto con ciò che la natura offre, finalizzati a diffondere una cultura rispettosa dei beni comuni e dell’ambiente che ci circonda

Produzioni biologiche/alberi da frutto/orto biologico-didattico, promozione e diffusione della canapa sativa

Campi di lavoro e scambio culturale internazionale (educazione alla cittadinanza)

Accoglienza scuole/gite scolastiche

Fattoria didattica animalista, con accoglienza di animali provenienti da sequestri, sottratti a laboratori o allevamenti abusivi, situazioni disagevoli o di maltrattamento, gemellaggio con Ippoasi e altre realtà simili.

Ospitalità di progetti di recupero sociale di soggetti svantaggiati (giovani disadattati, donne sfruttate, immigrati non integrati,ex-tossicodipendenti,disabili psichici e motori…)

Spazio ristorazione vegana/biologica/a chilometro zero

Organizzazione di mostre e altri eventi che possano attrarre il pubblico

Gestione di una biblioteca che funga da centro di documentazione all’avanguardia sui temi dell’eco-animalismo, possibile mèta di ricercatori e persone interessate in genere

Allestimento di un percorso didattico permanente (centro-visite) all’interno dei locali al coperto (da utilizzare soprattutto con le scuole in caso di maltempo)

Promozione e diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, e delle nuove tecnologie

Ospitalità di convegni/congressi

Bed&Breakfast/Agriturismo

Attività sportive occasionali

Capitale iniziale per eventuale cooperativa iscritta al Movimento:

Soci fondatori, soci lavoratori, soci sovventori, che forniranno un apporto societario in azioni da distribuire in proporzione alle somme versate, sulla base di un progetto credibile dal punto di vista dell’autosufficienza commerciale (Business plan da definire con il contributo di professionista del settore (ISM Impresa Sviluppo & Management di Giancarlo Barbarisi e Paola De Marinis Roma). Le persone che abiteranno nella comunità contigua alla casa-laboratorio forniranno un contributo iniziale e saranno proprietari degli spazi non comuni, il resto della struttura sarà suddiviso in lotti di varia grandezza e saranno recepiti dai singoli soci come descritto dalla ripartizione quote societarie(azioni / alberi / bancali / utili), potrà inoltre acquisire i prodotti/servizi della cooperativa e avvalersi delle competenze per dotare il suo manufatto di ristrutturazione in bioedilizia, impianti a fonte rinnovabile (struttura GAS) ecc.

Investimento iniziale previsto e spese preventivabili:
Rilevare la struttura o compartecipazione con proprietari

200.000 Euro per riattare la struttura agli scopi del centro della cooperativa (microturbine eoliche, impianto geotermico, esposizione prodotti di canapa, progettazioni in bioedilizia, affitto gestione sala grande ristorante)
In tre anni la cooperativa diventa economicamente autosufficiente e inizia a distribuire gli utili ai soci.

Presenza in loco di almeno due unità familiari per la gestione del centro.

Costi fissi preventivabili:
Manutenzione strutture e allacciamenti luce, gas, acqua
Telefono, internet, spostamenti, produzione materiali didattici
Personale quali cuoco, camerieri, agricoltori, responsabile centro, amministrativi
Eventuali affitti di parti della struttura

Il testo integrale dello Statuto del Movimento Orti Sinergici e Vegan senza scopo di lucro,

Statuto del Movimento Orti Sinergici e Vegan

(vedi statuto dell'associazione Basilico, da integrare...)


Reportage fotografico realizzato da Rocco Malgeri:


In vista dei preparativi per il pranzo ecologico che stiamo organizzando presso l'agriturismo "Ciabot" di Casalborgone sabato 12 febbraio, abbiamo effettuato un sopralluogo per conoscere meglio i luoghi, splendide colline tra il torinese e l'astigiano. Per il programma della giornata vedi locandina allegata...











Casalborgone



















La struttura il Ciabot e i dintorni


SE UNO SOGNA DA SOLO,
IL SUO RIMANE UN SOGNO.

MA SE SOGNA INSIEME AGLI ALTRI,
IL SUO E’ GIA’ L’INIZIO DELLA REALTA’.

Vorremmo esporvi il nostro sogno, che è quello di iniziare a
vivere più a contatto con la natura ed i suoi ritmi, in maniera
eco-sostenibile, un progetto
che coniuga etica, ambiente ed economia.

Vorremmo metterci in contatto con chi desidera creare
ECO-VEGAN VILLAGGI o co-housing o eco-comuni sostenibili, in modo da stimolare
persone con affinità di pensiero e di valori ad unirsi in gruppi per creare una “rete” in tutto il mondo.
Ci piacerebbe molto:
• trovare persone che credono o vogliano abbracciare lo stile di vita vegan
(in un’ottica antispecista);
• condividere la vita sociale con individui che viaggino sulla nostra medesima
lunghezza d'onda: amore, pace, rispetto per tutti gli esseri viventi, ecologia,
riciclo, sensibilità verso la sofferenza umana, animale e vegetale (perciò non
acquistare prodotti che la favoriscono); onestà, autosufficienza, sensibilità,
sorellanza/fraternità, ricerca della pace interiore, comunicazione di tutti i
valori che contano e insegnamento al mantenimento della salute
psicofisica/spirituale alle nuove generazioni;
• ricercare un luogo di pace dove possa rinascere la spiritualità e l’arte
intrinseca in ogni lavoro manuale di autoproduzione e dove, quando ci si sposta
a piedi o in bici, se ne apprezzi la lentezza;
• un luogo dove si possa vivere una decrescita felice;
• raggiungere un'autosufficienza “nel limite del possibile” dalle
multinazionali/corporation che globalizzando rendono sempre più schiavi gli
individui e non rispettano i diritti umani/animali/vegetali;
• inoltrarci in un cammino sociale, per far sì che il nostro passaggio in
questa dimensione lasci un segno positivo da seguire per le generazioni che
verranno;
• incontrare persone con la volontà di non essere dipendenti da droghe
(alcool, televisione, ecc);
• condividere il rispetto per tutte le creature terrestri e la voglia di
sensibilizzare tutti gli esseri umani al rispetto dell'organismo che ci ospita;
• istruire i cuccioli della nostra specie, tramite il metodo parentale, ad una
spiritualità interiore e perciò evitargli l'istituzionalizzazione delle scuole
pubbliche assecondando le loro vere inclinazioni/attitudini;
• creare un ambiente sano spiritualmente dove far crescere i cuccioli d’uomo
(FUTURO DELL’UMANITA’). E allontanandosi "un poco" dallo stordimento della
società consumistica/capitalistica, patriarcale individualistica. Nonostante
non lo si voglia, tutti siamo immersi in questo sistema dove, come spugne, ne
assorbiamo le pozioni;
• essere un esempio, facendo vedere che si può essere felici senza consumismo
e pubblicità, sani evitando il più possibile la medicina ortodossa e liberi
senza regalare otto o più ore al giorno di lavoro per essere schiavi del
sistema;
• ristabilire un bioritmo naturale che ci consenta di ottenere un lungo e sano
ciclo vitale (a differenza da quello che avviene con questo moderno stile di
vita dove la vita è corta e piena di acciacchi).

Abbiamo trovato un luogo dove poter realizzare tutto questo.

Si tratta di una struttura posizionata sulle colline torinesi a pochi chilometri da Torino e Asti , panorama incantevole. Si compone di:

- salone ristorante da 40 posti circa con camino a legna, saletta bar, (+ salone panoramico 80 posti in previsione gestione da ottobre 2011), forno a legna per pizze, pane torte e biscotti, giardino per pranzi e cene all'aperto, 1,5 ettari coltivabile (prodotti da orto) alberi da frutto per marmellate e succhi.

Dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia e di pannelli solari per l'acqua calda, riscaldamento con stufe a legna.

Inoltre

vorremmo diventasse un centro culturale informativo per una sana e corretta alimentazione vegana e antispecista (contro lo sfruttamento degli animali) e di informazione permanente su fonti rinnovabili (turbine eoliche ad asse verticale, fotovoltaico e geotermia), acqua pubblica, raccolta differenziata e riutilizzo-riciclo materiali, rivalutazione ambientale, fattoria didattica per scolaresche e gruppi ecoturismo e infopoint.

Vorremmo praticare la coltivazione naturale biologica, coltivare e diffondere la canapa sativa e distribuire i suoi prodotti derivati.

Organizzazione periodica di cene ed eventi benefit con spettacoli e performance.

Lavori artigianali di autoproduzione e artistici di vario genere (laboratori sapone, pane ecc. ecc.).

Promozione e progetti di impianti a fonte rinnovabile con in installazione di turbine microeoliche ad asse verticale.

Previsione progetti di permacultura, case con balle di paglia,fitedepurazione.

Competenze necessarie:

1) Esperienza nella ristorazione, bar, pizzeria, gastronomia vegana;

2) Esperienza nella lavorazione della terra, coltivazione ortaggi e legumi, alberi da frutto, è preferibile esperienza nella permacultura, per impianto orto e coltivazione e diffusione della canapa (piccola coltivazione dimostrativa);

3) Altre esperienze in campo didattico, artigianale, su fonti energetiche rinnovabili, ecc.

Previsioni di reddito per i partecipanti:

Stiamo richiedendo la consulenza di professionisti del settore per preparare il business plan della cooperativa da costituire, i soci saranno coinvolti con diverse competenze, il progetto socio economico verrà sviluppato nelle prossime settimane e verrà pubblicato in rete, tutti gli interessati potranno partecipare in varie forme, quote da versare, lavori da eseguire all'interno del centro e esternamente, utili da dividere fra i soci ecc.


Se sei interessato/a puoi contattarci per parlare più approfonditamente del
nostro progetto

Nino Malgeri Cell 334/9590003

n.malgeri@gmail.com


Movimento Orti Sinergici e Vegan

Le crisi, come quella che stiamo vivendo (non solo economica, ma anche ambientale, sociale, occupazionale, etc.), preludono sovente ad un cambiamento. La parola stessa ci indica, infatti, il momento di rottura e di difficoltà che precede la decisione. Qualcuno, però, riesce a viverla come una opportunità, di scelta e di cambiamento, appunto.

Osservando il modo in cui l’attuale crisi globale stava interessando e condizionando la nostra esistenza abbiamo cercato una risposta che coniugasse convenientemente il desiderio di una scelta “ecologica” e la necessità di migliorare la qualità della nostra vita.

Inizialmente, nel nostro piccolo, abbiamo rivolto l’attenzione all’aspetto ambientale. Abbiamo messo a frutto le nostre competenze in campo agricolo, studi superiori e laurea, ed approfondito le nostre conoscenze sui sistemi di coltivazione “alternativi” (permacultura, orto sinergico, coltivazione naturale, etc.), sperimentando e mettendo in pratica le nostre capacità nei piccoli spazi a disposizione.

Verificate la potenzialità e l’attuabilità del know-how acquisito, si è fatto strada in noi il desiderio di un radicale cambiamento del nostro stile di vita; i nostri sforzi, tuttavia, pur rivelatisi un’ottima soluzione 'ecologica', non rispondevano ancora in modo soddisfacente alle nostre necessità 'economiche e sociali'.

Sotto il profilo finanziario, infatti, i fondi a nostra disposizione non erano sufficienti per ampliare il 'sistema' e dal punto di vista sociale volevamo aumentare la partecipazione e la condivisione, sviluppare cioè una sorta di 'aggregazione'.

Come fare? La soluzione, come spesso accade, è arrivata per caso. Abbiamo pensato di costituire una cooperativa per azioni, denominata Società cooperativa Country Life, dove tutti gli aderenti/azionisti contano uno, indipendentemente dalle azioni possedute.

Abbiamo preso contatto tramite la rete con gruppi di persone che la pensano come noi ed abbiamo proposto loro la nostra ipotesi: un’impresa basata sulla coltivazione naturale, l'alimentazione naturale evitando lo sfruttamento degli animali ed il rifiuto dei derivati quali latte uova formaggi, la rivalutazione ambientale, la creazione di un Centro di Educazione Ambientale e Agriturismo naturale, che preveda la possibilità di vendere i prodotti senza intermediari, in modo da ottimizzare i margini, e che permetta un buon livello di autosufficienza, sia alimentare sia energetica, al fine di contenere i costi.

Risultato: la quadratura del cerchio. Il Movimento Orti Sinergici e Vegan prevede la suddivisione dell’impegno economico per l’acquisto e la messa in produzione di aziende in 1000 quote e la creazione di Società cooperative per azioni composte da un numero sufficiente di soci. Questo permette di superare lo scoglio economico utilizzando lo spirito di partecipazione e di aggregazione dei soci.

È nato così il progetto Movimento Orti Sinergici e Vegan che coniuga etica, ambiente ed economia, tutelando il patrimonio investito e prospettando utili per i soci investitori. L’iniziativa è in una fase iniziale e quando sarà pronto il business plan sarà possibile aprire le sottoscrizioni per la vendita delle quote societarie.

(Il nostro sogno sarebbe quello di coinvolgere gli abitanti dell'intero paese, riadattare e ristrutturare le case del borgo in un progetto più ampio denominato progetto eco-paese!).

Le realtà degli ecovillaggi intendono dar vita a nuove forme di convivenza, tali da rispondere all’attuale disgregazione del tessuto familiare, culturale e sociale della condizione postmoderna e globalizzata. L’ecovillaggio costituisce un laboratorio di ricerca e sperimentazione verso stili di vita alternativi all’attuale modello socio-economico.

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A differenza della «comunità», di dimensioni più ridotte, l’ecovillaggio tende al massimo dell’autosufficienza, in modo da soddisfare il più possibile al suo interno ogni esigenza dei suoi membri (lavoro, svago, espressione di sé, educazione, bisogni affettivi…). In questo senso, l’ecovillaggio si presta a costituirsi come un modello sostenibile, sul piano economico, sociale ed ecologico (uso di energie rinnovabili e tecnologie appropriate, difesa dell'ambiente e dell'economia locale...). Fonte Wikipedia

La RIVE è la rete di ecovillaggi più importante del nostro paese, alla RIVE aderiscono sia gli ecovillaggi effettivamente costituiti, sia i progetti, e tutti coloro che anche individualmente, riconoscendosi nei suoi valori, intendono operare per i medesimi scopi. La RIVE è quindi aperta a varie forme di vita comunitarie che comprendono convivenza a condivisione parziale o totale, cohousing, case aperte a struttura familiare o a gestione collettiva e quant'altro, nelle proposte di vita aggregata, metta in primo piano la relazione tra esseri umani e natura in una visione olistica dell’esistenza.


Si trova in Toscana uno dei primi ecovillaggi italiani, LA COMUNE DI BAGNAIA :

LA COMUNE DI BAGNAIA
Via di Bagnaia 37, Ancaiano - Sovicille (SI)
Tel. 0577 311014 - 311051
E' una delle esperienze storiche del movimento degli ecovillaggi italiano, elementi caratteristici: condivisone economica, metodo del consenso, autosufficienza.

La Comune di Bagnaia nasce nel 1979, con l'idea di sperimentare nel quotidiano la condivisione delle risorse umane ed economiche e una vita di gruppo che preveda la comprensione, il rispetto reciproco e la collaborazione. Si basa sul principio di equità dei diritti e dei doveri.

Economia e metodo del consenso

La proprietà è collettiva ed indivisa. Dal 2001 abbiamo costituito un'associazione Onlus come riconoscimento legale della nostra comune. Il gruppo, al momento attuale (2006), è composto da venti persone da 5 a 65 anni.
Ci riuniamo ogni settimana e prendiamo le decisioni con il metodo del consenso.
Condividiamo momenti di confronto, la quotidianità e non mancano certo occasioni di festa e allegria.

... Continua

Altro storico ecovillaggio italiano è l'Associazione BASILICO,

Associazione Basilico

basilico fog

BASILICO è un'associazione di volontariato che ha come scopo il benessere della persona e la salute dell'ambiente
e si propone di progettare ecovillaggi, insediamenti duraturi dove condividere
la ricerca e la pratica di uno stile di vita sostenibile.


"Oltre l'Assoluto c'è il vuoto, c'è il "vasìo",

... c'è il basilico"



Quali principi accomunano gli ecovillaggi?

- valorizzazione dei territori marginali e abbandonati

- bassi costi di acquisizione degli immobili

- valorizzazione sociale e individuale per discutere e prendere decisioni

- equiparazione del capitale e del lavoro tavolata

- bassi costi di conduzione

- gestione delle risorse in loco per il fabbisogno energetico

- riduzione dei consumi

- diminuzione della dipendenza dal denaro e dal sistema globalizzato

- gestione comune e condivisione delle risorse

orto stefano

- - autosufficienza alimentare ed energetica

- - autocostruzione degli edifici
... Continua

E ancora da Jacopo Fo l'ECOVILLAGGIO SOLARE:


Ecovillaggio Solare, un posto diverso dove vivere.

Ecovillaggio Solare

- Perchè un ecovillaggio solare
- La filosofia del progetto
- Prezzi
- Vuoi comprare?
- Le case in vendita subito
- Appendice 1: per sapere esattamente cosa compri
- L'ecovillaggio amplia le opportunità
- Video sulla casa ecologica
- Appunti sulle case ecologiche. L'esempio realizzato ad Alcatraz

PERCHE’ UN ECOVILLAGGIO SOLARE

Oggi in tutto il mondo centinaia di migliaia di persone vivono negli ecovillaggi e sperimentano da decenni una qualita' della vita che e' decisamente superiore a quella offerta dalle citta' inquinate.
Gli ecovillaggi ci permettono di costruire un modo di vivere che sia strutturalmente migliore.
Dopo un anno di dibattito, pratiche burocratiche, rilievi e progettazione siamo finalmente pronti.
All’interno dei 470 ettari del parco della Libera Repubblica di Alcatraz nasce una citta' verde, l’Ecovillaggio Solare.
Sara' uno degli ecovillaggi piu' innovativi dal punto di vista delle ecotecnologie.
E ci impegneremo perche' diventi anche uno degli ecovillaggi piu' belli e culturalmente vivaci.
Una valle meravigliosa che si apre su un panorama mozzafiato di verde a perdita d’occhio, nessun rumore, nessuna strada trafficata in vista. Questa oasi e' a soli 12 chilometri da farmacia, banca, scuola elementare e supermercato, altri due chilometri e sei all’imbocco della superstrada E45 Orte-Ravenna. L’Ecovillaggio Solare dista 30 km da Umbertide, 40 da Perugia.
Una valle coperta di boschi con qualche isola di oliveti e pascoli, cinque gruppi di case e bungalow.
La distanza tra i gruppi di case va da 400 metri a un chilometro, quindi sono abbastanza vicine ma l’impatto sul territorio e' minimo proprio perche' le costruzioni si perdono nell’enorme spazio verde.
Puoi scegliere una casa antica di pietra, ad alta efficienza energetica o una casa avveniristica in lamellare di legno coibentato (classe A). Ci sono abitazioni in cima alla collina, a mezza costa, sulla riva del piccolo torrente, immerse nel bosco. Case grandi e bungalow super isolati di 40 mq, oppure soltanto una piazzola per parcheggiare la tua roulotte. Ogni abitazione ha un pezzo di giardino, orto, oliveto, frutteto, bosco grande almeno 2.000 mq.

Localizzazione Ecovillaggio Solare

Spazi collettivi (cohousing)
Acquistando una quota si compra anche una parte delle strutture collettive come piscina calda e coperta, sala feste, irrigazione degli orti, impianto solare fotovoltaico, impianto idrico.
Inoltre la proprieta' comune comprendera' 200mila metri quadrati di parco con boschi e oliveti.
L’idea e' che questo tipo avanzato di cohousing non solo permetta di risparmiare denaro e razionalizzare i costi abitativi, ma consenta di realizzare un “utile condominiale” che potrebbe essere in grado di coprire i costi condominiali.
Insomma, abbiamo pensato a case che si riscaldano con pochissima energia e un sistema casa che invece di essere un costo offre un ricavo.
Produci la tua energia con i pannelli solari, hai i frutti della tua terra, vivi in un villaggio che ti offre spazi dove puoi organizzare iniziative culturali, corsi, spettacoli.
Un posto dove ci sono molte occasioni per farsi venire la voglia di organizzare qualche cosa insieme, proprio perche' la struttura stessa dell’abitare e' concepita come esperienza collettiva, solidale. Ovviamente questo non e' un obbligo ma una possibilita'.
Infine, e' anche possibile finanziare l’acquisto con Banca Etica che e' anche supervisore del progetto.


Per una casa ecosostenibile niente di meglio che costruirla con paglia, canapa e legno:



Le immagini delle amiche blogger,
Da Rosa Rossa_3
marilyn-monroe

Da
Cuore562:

Gold,Fantasy



Da Solesenzanuvole:

Photobucket

Rose-bianche

“Si può spesso paragonare la donna alla salute,

il cui valore si riconosce quando è perduta”

Anonimo

Rose-bianche

“Queste donne micidiali!

Non si può vivere né con loro

né senza di loro”

Aristofane

Rose-bianche

... Continua

Le ultime opere del maestro Vauro sugli ultimi avvenimenti del nostro disastrato paese:











Da Enteroclisma:

ORGANO A CANNE

Far carriera nel lavoro fa spesso dimenticare le promesse fatte.
Il piccolo Joseph era donatore d'organi ma, una volta diventato boss della cricca, si scopre che dei suoi buoni propositi non rimane traccia.
A dire il vero, a me non piacerebbe trovarmi impiantata un giorno la sua prostata o i suoi denti ... accettiamo con santa rassegnazione la dua decisione !!


Di seguito, le vignette fisse, così che possiate gustarvele meglio!
Buona visione....! :D

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/IZ%20-%20Tanti%20piccole%20cose.jpg


Pillola del giorno: L'ultimo intervento di Maurizio Crozza a Ballarò

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao ho dato un'occhiata veloce al progetto, ma nn ho capito bene qual'è la procedura. Io abito nella provincia di Napoli, in pratica cosa dovrei fare?

nino malgeri ha detto...

Ciao Anonimo, lasciami un recapito cosi' potrò spiegarmi meglio, si tratta comunque di realizzare un centro informativo su alimentazione corretta, ambiente e fonti rinnovabili.
Ti aspetto
Nino