domenica 2 dicembre 2012

Arredo e Design Made in Italy.







In alto: Immagine tratta da: Francesca Ramsey


L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi.



 Arredo e design Made in Italy.

Arredare spazi è un'arte, Walter Benjamin a proposito di arte diceva: "Uno dei compiti principali dell'arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare"; Un prodotto artistico inserito in un qualsiasi spazio arredato con oggetti di design acquista una personalità propria e riflette lo stato d'animo di chi ne usufruisce, questo è uno dei motivi che ci hanno spinto ad organizzare un evento a Roma fra il quindici ed il trenta gennaio prossimi, un evento che avrà come programma la presentazione di un nuovo prodotto di design, una seduta in polipropilene interamente riciclabile, ma anche le strutture gonfiabili adatte ad eventi e manifestazioni di qualsiasi genere, sarà anche l'occasione di rilanciare il Made in Italy, l'azienda produttrice è la IBEBI DESIGN di Venezia pagina su Facebook, una realtà imprenditoriale che guarda al futuro con entusiasmo ed un pizzico di allegria, si avvale di un team di architetti designers e progettisti di livello internazionale e promuove il made in Italy, qui di seguito si possono ammirare alcuni prodotti di design dell'azienda:


HOTH - La NUOVA sedia di IBEBIIt's HOTH - La NUOVA sedia di IBEBI



 
Hula Op Sgabello Design

 HULA OP Sgabello in polietilene

Sarebbe interessante organizzare questo evento a gennaio in collaborazione con IlPapiroArt,  pagina su facebook, il laboratorio di arte e design che si rifà ai concetti della Bauhaus scuola di architettura arte e design fondata in Germania intorno agli anni venti, il laboratorio che ha sede a Roma si avvale di artisti e artigiani di grande spessore, progetta e realizza opere d'arte in ogni contesto ed in ogni spazio, questa è la presentazione de Il Papiro Art:

LABORATORIO ARTISTICO IL PAPIRO
Il ”Laboratorio Artistico il Papiro” è luogo di produzione artigianale formato da personaggi che desiderano andare oltre la produzione di oggetti e che hanno la volontà comune di lavorare e progettare insieme.
Se si dovesse trovare nella storia dell’arte l’esperienza che più ha ispirato il laboratorio, non ci sono dubbi, è quella del Bauhaus che ha avuto nel “Costruire” (“Bauen”) il fondamento delle proprie tesi. Costruzione di una attività collettiva che conciliava il lavoro manuale con quello intellettivo che fino a quel momento avevano “viaggiato” su due linee distinte; la creazione di una nuova figura, quella dell’”artista totale” che aveva alla base un apprendimento di tipo pratico, artigianale. Questo nuovo individuo avrebbe proposto un’arte popolare e collettiva. Con ciò detto, non si ha la presunzione di accostare il laboratorio alla grande scuola tedesca, ma l’intento è quello di mettere in evidenza quello che il Bauhaus ha suggerito ai componenti, le tematiche che sono state riprese, adeguate al diverso momento storico nel quale stiamo vivendo.

Di seguito alcune loro pregevoli opere:

Sanlorenzocafè, Roma
progetto Lidia Scalzo
Caminetto interno, Roma
studio Arch. Gelsomina Vitagliano


Le porte
Nelle prossime settimane prenderemo contatti con tutti i protagonisti ed i partners per poter organizzare al meglio questo evento, chiunque voglia dare un contributo di qualsiasi genere è il benvenuto!


Passiamo adesso alla brutale quotidianità, la crisi economica, una bella storia a lieto fine sul futuro di questo paese da Byoblu:

Italia, Anno 2016: ecco la lira digitale

La lira digitale

di Giovanni Zibordi

 Fu nell'anno 2016 che la maggioranza della gente si accorse di cosa è veramente la moneta e per mesi, dopo che la "scoperta" ebbe riempito le pagine dei giornali, i canali televisivi, i siti internet e le discussioni nei bar divenne un solo ritornello: "Ma come avevamo fatto a non accorgercene prima?"

 Il cambiamento arrivò con il collasso finale dell'eurozona nel 2015, un evento che era stato previsto da un numero crescente di esperti ormai da anni ma che nonostante tutto colse molti alla sprovvista. Una delle sorprese fu che il crac si verificò non in Grecia o Spagna, ma in Italia, cioè in quello che era una volta il settimo paese industriale al mondo e che era stato lentamente strangolato nella camicia di forza dell'austerità. Il paese in cui il caos politico era degenerato con diverse regioni che chiedevano la secessione, un governo paralizzato da anni e manifestazioni sempre più violente. Alla fine la capitolazione arrivò l'11 settembre del 2015, con la dichiarazione del nuovo governo che le pensioni sarebbero state pagate nella "nuova valuta nazionale italiana" e anche incrementate del 10% (per compensare i tagli dei governi Monti I, Monti II e Monti III) e che le tasse sarebbero state pagabili solo in Lire. Il nuovo governo dichiarò anche una Vacanza Fiscale di un anno, in cui l'IVA e l'Irpef vennero dimezzate, durante la "Transizione Nazionale" alla nuova valuta, per rilanciare immediatamente l'economia ormai in stato comatoso, dopo otto anni di depressione e austerità.Le fosche previsioni circa l'iperinflazione non si avverarono. Invece la gente, essendo ora finalmente pagata (in lire), tornò a lavorare andando a raccogliere l'immondizia che si era accumulata in molte città e i cocci e i rottami delle devastazioni delle dimostrazioni degli ultimi mesi, rimettendo così in sesto anche tutte le altre infrastrutture degradate negli anni dell'austerità e della grande depressione causata dei governi Monti-Troika, durante i quali le maggiori imprese avevano ridotti gli investimenti, anche quelli di semplice manutenzione

 La cosa però che sorprese tutti fu la decisione del Ministero delle Finanze su come effettuare la transizione di moneta: perchè ricominciare a stampare di nuovo tutte le banconote in Lire? I cellulari erano da anni in grado di ricevere addebiti e accrediti, e di fare pagamenti. Perchè non emettere una "Carta Digitale in Lire" (CDL) che poteva essere caricata di Lire a un Bancomat e poi usata per pagare qualunque negozio o ufficio tramite cellulare ?

 Non appena il governo ebbe emesso il Decreto per la Transizione (alla Lira) i lavoratori addetti alla ricostruzione (assunti per rimuovere la spazzatura accumulatasi e i danni delle dimostrazioni) iniziarono a ricevere i loro stipendi, inserendo le loro carte digitali in Lire nei bancomat, dove le Lire apparivano grazie al fatto che al ministero delle Finanze digitivano i numeri necessari nei loro computer collegati. Non appena le "Carta Digitale in Lire" ebbero raggiunto tutta la popolazione, i negozi tornarono a riempirsi e persino i teatri principali a Roma e Milano, che avevano cancellato buona parte della stagione 2016, riaprirono. Anche lo scontro politico, che era diventato sempre più acuto, si calmò. Ci si rendeva conto che l'Italia non era senza soldi: era solo rimasta senza euro!

 L'altro effetto, però, fu che l'assenza di banconote e il fatto che tutto il denaro era digitale cambiava la percezione del denaro, che non era più una cosa fisica, cioè associato a una certa quantità data, con un numero finito di banconote nelle casseforti, nascoste da qualche parte. E il modo in cui si era passati alla Lira aveva d'improvviso chiarito a tutti da dove arrivava il denaro: da un computer presso il Ministero delle Finanze che aveva istantaneamente accreditato milioni di bancomat di miliardi di nuove Lire. Non erano soldi che il governo aveva prima incassato con i bonifici e con gli assegni versati all'Agenzia delle Entrate. Erano numeri digitati in uno schermo di computer al Ministero, collegato in modo elettronico tramite i bancomat alle nuove "Carte Digitali in Lire" (CDL) che tutti i cittadini ora avevano. Il modo in cui il governo creava queste lire digitali era simile a quello in cui l'Enel o Hera immettevano elettricità nella rete elettrica nazionale per far girare gli impianti elettrici, l'illuminazione, le TV e tutto il resto.
... Continua 

Le tecniche perverse utilizzate dalle multinazionali per indurci ad acquistare i loro prodotti, da Disinformazione:

I persuasori occulti e il neuro marketing

La pubblicit� pu� essere descritta come la scienza di fermare l�intelligenza umana abbastanza a lungo da ricavarne denaro�, Stephen Leacock
Nel 1957 il giornalista Vance Packard scrisse �I persuasori occulti�, un libro che svelava i trucchi psicologici e le tattiche usate dal marketing, per manipolare le nostre menti e convincerci a comprare.
Libro inquietante per l�epoca. Oggi per�, i pubblicitari sono diventati pi� bravi, furbi e spietati.
Grazie ai nuovi strumenti tecnologici, alle scoperte nel campo del comportamento, della psicologia cognitiva e delle neuroscienze, sanno cosa ha effetto su di noi molto meglio di quanto noi stessi possiamo immaginare.
Scansionano i nostri cervelli e mettono in luce le paure pi� nascoste, i sogni, i desideri; ripercorrono le orme che lasciamo ogni volta che usiamo una tessera fedelt� o la carta di credito al supermercato.
Sanno cosa ci ispira, ci spaventa e cosa ci seduce, e alla fine, usano queste informazioni per celare la verit�, manipolarci mentalmente e persuaderci a comprare.
Vediamo alcune strategie messe in atto dai �persuasori�.
Il Kids marketing
Gran parte del budget del marketing � impiegata per impiantare i brand (marchi) nel cervello dei piccoli consumatori, perch� le nostre preferenze per i prodotti attecchiscono dentro di noi ancora prima di nascere. Il linguaggio materno � udibile dall�utero, ma quello che non si sapeva � che la musica lascia nel feto un�impressione duratura in grado di plasmare i gusti che avranno da adulti.
Le ultime scoperte confermano che ascoltare reclame e jingle pubblicitari nell�utero ci predispone favorevolmente nei confronti dei brand associati. Il marketing lo sa e ha iniziato ad escogitare modi per capitalizzare tale spregiudicato fenomeno�
Con il kids marketing si coinvolgono i bambini nei giochi, monitorando il loro comportamento e preferenze, il tutto per aggiornare gli assortimenti dei supermercati: ridisegnare forma e colore degli scaffali, arricchire i totem posizionati di fianco alle casse, ecc. Non a caso giocattoli e merendine sono disposti a circa un metro da terra, alla portata dei pi� piccoli.
I bambini sotto i tre anni (guardano 40.000 spot pubblicitari all�anno e conoscono pi� nomi di personaggi pubblicitari che animali), solo negli Usa, rappresentano un mercato da 20 miliardi di dollari!
A 6 mesi i bambini sono in grado di formarsi un�immagine mentale di loghi, e infatti i biberon e passeggini vengono decorati con personaggi ad hoc. I loghi riconosciuti a 18 mesi saranno preferiti anche da adulti.
Per finire, condizionando i bambini agli acquisti si condizionano anche i genitori: il 75% degli acquisti spontanei pu� essere ricondotto a un bambino e una madre su due compra un alimento che � stato chiesto dal figlio.
Marketing della paura e nostalgia
La paura � un�emozione che stimola la secrezione di adrenalina, scatenando il riflesso primordiale del combatti o fuggi. Tale riflesso produce a sua volta un altro ormone, l�epinefrina che determina un piacere estremo.  Il sangue affluisce ad arti e muscoli, per cui il cervello ne sar� privato, e questo ci rende incapaci di pensare con lucidit�: la paura � persuasore molto efficace (psicofarmaci, vaccini, ecc.). Le case farmaceutiche spendono decine di miliardi di dollari per inventare nuove malattie e alimentare le nostre paure. Risultato? Le vendite di farmaci da ricetta in America raggiungono i 235 miliardi di dollari all�anno.
Spesso l�approccio consiste nell�evocare emozioni negative, indi presentare l�acquisto del prodotto come l�unico e veloce modo di liberarsi di quell�emozione. Pubblicit� pi� sofisticate adoperano invece l�umorismo come rinforzo positivo: far ridere � un ottimo mezzo per far simpatizzare con il prodotto.
Viceversa, struggersi nei ricordi migliora l�umore, l�autostima e rafforza le relazioni.
La nostra predilezione per la nostalgia dipende dal fatto che il cervello � programmato per ricordare le esperienze passate come pi� piacevoli di quanto le avessimo ritenute nel momento. Tendiamo a valutare gli eventi passati in una luce pi� rosea.
Anche la nostra et� percepita � un fattore cruciale nelle decisioni di acquisto: pi� invecchiamo e pi� rimpiangiamo il passato. Il �marketing della nostalgia� � una strategia di grande efficacia, con cui i pubblicitari riportano in vita immagini, suoni e spot del passato per venderci un brand.
Le dipendenze
I cibi ricchi di grassi e zuccheri (cioccolate, patatine, merendine...) sono tra i prodotti che generano pi� dipendenza. Le aziende arricchiscono appositamente i loro prodotti con sostanze che creano assuefazione (glutammato monosodico, caffeina, sciroppo di mais, aspartame, zucchero).
Uno studio pubblicato su �Nature Neuroscience�, dimostra che questi alimenti agiscono sul cervello in modo quasi identico alla cocaina e all�eroina!
Lo zucchero stimola la secrezione della dopamina, il neurotrasmettitore del benessere, mentre la caffeina ne inibisce il suo riassorbimento, facendoci sentire briosi e vivaci, e dall�altra  stimola l�adrenalina che ci fa sentire carichi.
Anche i giochi danno una dipendenza fisiologica fortissima, il cervello infatti reagisce rilasciando pi� dopamina. Per questo le aziende cercano di aumentare le vendite di Playstation e Wii, anche perch� hanno scoperto che quando i giochi sono progettati a dovere, non fanno sviluppare soltanto una dipendenza dal gioco stesso, ma possono riprogrammare il cervello rendendo dipendenti dall�atto di comprare, dallo shopping.
Usano i videogiochi per trasformarci in drogati dello shopping: brandwashing.






 








Da VeganRioT una gustosa ricetta:

Biscotti al kamut
autore: Alessandra

25 minuti
6 persone
  • 420 g di farina di kamut
  • 200 g di zucchero
  • 220 g di margarina vegetale
  • 3 cucchiai di orzo solubile
  • 2 cucchiai di amido di mais
  • 4 cucchiai di latte di avena
  • Qualche cucchiaio di marmellata di albicocche

In una ciotola capiente, mescolate tutti gli ingredienti secchi. Aggiungete la margarina, lasciata leggermente ammorbidire e tagliata in pezzi, e lavorate con le mani fino a quando il composto non inizierà a raccogliersi in briciole. Aggiungete, quindi, il latte di avena e lavorate fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Formate delle palline di impasto grosse poco più di una noce, schiacciatele leggermente , formate un buco al centro con il pollice (mi raccomando: non dovete fare una ciambella!) e fatele cuocere, in forno già caldo, a 180°C per circa 13 minuti.

Da Roberto Mangosi alcune perle di saggezza:


LE EVASIONI CELEBRI ( PIU' O MENO ... )

C'è gente che avrebbe fatto meglio 
a dedicarsi ad altro, nella vita.


SESSO E MALTEMPO

Effetto serra o no, 
non è detto che il maltempo 
faccia sempre danni  !!


CURIOSITY ON MARS

La sonda Curiosity scopre su Marte 
gli elementi precursori della vita.
Gli scienziati parlano di tracce di carbonio, 
ma la realtà potrebbe essere un'altra ...


Pillola del giorno: Gigi Proietti in Toto e la sauna


Nessun commento: